Cusio

Il nome di CUSIO "chiuso" sembra derivare dalla sua posizione geografica, che lo vede chiuso tra i montiche lo circondano. L'economia di Cusio, prettamente pastorale non consenti' nell'antichita' di sviluppare traffici o mestieri che permettessero ai suoi abitanti di sollevarsi da una condizione molto disagiata costretti a coltivare a coltivare piccoli campi a segale, orzo patate, furono sottoposti frequentemente alla fame ed alla miseria. Quando la strada di collegamento con gli altri centri della Valle (verso il 1750) permise a Cusio di aprirsi dall'isolamento, Cusio fiori'. Nella quiete della vallata, accanto alle folte abetaie crescevano a ridosso delle cascine robusti alberi di noce, che nella mente e nella mano dei nativi Rovelli diventavano preziosi simulacri, degni come pochi di entrare nella casa del Signore. Cassettoni, armadi, pulpiti, e confessionali si arricchivano di un'arte che, senza indulgere al virtuosismo, pur operando ad intaglio ed intarsi, esprimeva nelle figure e nelle decorazioni l'essenzialita' di una trama convincente e riflessiva. Come del resto doveva essere l'anima di chi era cresciuto a Cusio fra questi monti, ritirandone l'impronta del carattere.