Lenna e la sua piana oltre la Goggia
Da sempre il paese è considerato "la porta" per l'Alta Valle Brembana, e questa sua posizione strategica ha permesso che qui vi fossero insediamenti stabili già in epoca etrusca. Il territorio comunale offre ottimi colpi d'occhio, grazie al contesto naturalistico in cui è immerso. Numerose sono quindi le possibilità di escursioni sui monti circostanti, adatte ad ogni esigenza: dal principiante all'utente più esperto ed esigente. A partire dal 2007 è stata inoltre inaugurata la ciclovia della valle Brembana, che costeggia il corso del fiume Brembo, offrendo lo spunto per passeggiate o gite in bicicletta. Degni di nota sono il piccolo laghetto artificiale con annessa pineta, ed il ponte delle capre. Quest'ultimo, ristrutturato dopo l'alluvione del 1987, risale al XVII secolo ed è costruito con un'unica arcata in pietra. Da visitare è l'oratorio di San Rocco che, edificato al XVI secolo, conserva un affresco recentemente portato alla luce durante lavori di restauro. È inoltre presente la chiesa parrocchiale di San Martino Oltre la Goggia, risalente al XVII secolo. Merita menzione il Santuario della Madonna della Coltura che risalente al XVII secolo, venne edificato dopo l'apparizione della Madonna. All'interno della struttura si possono ammirare opere del Gozzi e di Carlo Ceresa....
Negli Orridi della Val Parina
Un Orrido lungo circa 500 metri con una larghezza media di 2 - 3 metri e pareti che salgono quasi in verticale per 50, 100 metri. Per ammirare questo straordinario lavoro dell'acqua scavato nella roccia calcarea del fondovalle della Parina si deve preventivare almeno 5-6 ore di cammino, sia che si parte da Scalvino di Lenna, che da Zorzone di Oltre il Colle o da Lavaggi di Dossena. Immagini mozzafiato del tratto stretto di inizio inverno, asciutto quando l'acqua delle pozze è poca e ghiacciata. In estate invece il tratto centrale degli orridi presenta molte pozze con acqua limpida, alcune sono profonde anche 1.5 metri, per cui guadabili, solo attenzione di avere i panni o scarpe di cambio e alle condizioni metereologiche favorevoli. La Valle Parina è un biotopo calcareo di rilevanza per molte particolarità. Naturalità quasi incontaminata allo stato naturale per un ovale di 4x6 km - 45 kmq. Nessuna abitazione permanente, quindi ridotto inquinamento dell'uomo. Biotopo calcareo che si è difeso in passato per la scomodità e asprezza del territorio e oggi abbandonato a se stesso senza interessi economici significativi, oggi Parco delle Orobie e attualmente area SIC...
C'era una volta: un ghiacciaio e la sua Corna del Màsa
Scalvino, piccolo pugno di case che si superano in velocità per portarsi verso l'alta valle, ma stavolta mi sono fermato a curiosare: sulle sue alture c'è la Corna del Màsa, un sassolone che ha tutta una storia da raccontare, un grande Masso erratico depositato lì dal ritiro dell'antico ghiacciaio che 15.000 anni fa aveva in questa zona il suo fronte. Piccolo giretto che permette all'inizio di gustarsi uno dei più bei segmenti della Ciclabile della Valle Brembana, per poi salire con bellissima passeggiata fino alla Corna, attraversando un ambiente suggestivo dove l'antico ghiacciaio ha disegnato morene: un angolino della valle poco conosciuto, escursione lunga solo 4 passi, ma di quelli spesi bene......
Lenna - Monte Menna, con ritorno dalla Valsecca
Infinita escursione in quel di Lenna e non solo, il Cantone San Francesco mi ha introdotto in un angolo delle Orobie alquanto affascinante: la salita verso il Passo di Ortighera è una botta da 900 metri secchi di dislivello, ma poi lassù si schiude la bellissima cavalcata che percorre integralmente la dorsale del Monte Valbona e del Collino di Campo, fino a concludersi sulla vetta del Monte Menna. Dorsale di altri 900 metri con strappetti a volte faticosi, dove si viaggia in bilico tra i bucolici e sterminati pascoli del versante sud ed i paurosi precipizi e canaloni del selvaggio versante nord, che si schianta con salti impressionanti sulla Valsecca. Stupenda la vista dal Monte Valbona, poi il tratto fino al Collino di Campo permette di tirare il fiato e recuperare forze in vista della tirata finale. Ovviamente il dislivello si fa sentire e arrivo in vetta tutt'altro che pimpante, ma il Menna mi conforta coi suoi bei panorami, oggi in versione un tantino imbronciata: all'orizzonte si vedono chiaramente vette con neve nuova, folate gelide arrivano fin qui. Per la discesa decido di percorrere il Vallone, che ospita il sentiero proveniente da Costa di Roncobello...
Orridi di Valparina - Il budello della Valbrembana
Passati i due ponticelli in ferro ed ancora un po' di sentiero-ferrovia, svoltiamo a destra per abbassarci a livello del torrente con l'intenzione di percorrerlo in risalita attraverso le pozze che viste dall'alto sembrano ben ghiacciate. Passiamo sopra il ghiaccio di qualche pozzetta, qualcuna regge, qualcun'altra si sfonda, ma non c'è acqua sotto. Giunti però dinnanzi ad una pozza lunga alcuni metri e stretta fra le ganasce di una alta strettoia di pietra, vi restiamo ad osservarla e valutarla per alcuni minuti. Il ghiaccio passa dal bianco al trasparente in circa un metro e sotto si vede chiaramente l'acqua alta almeno un mezzo metro. I margini lungo le rocce sono rotti e fanno intuire un abbassamento del livello dell'acqua successivo all'indurimento della superficie. Tutto fa pensare che quanto ci troviamo davanti sia una grossa zattera che galleggia sull'acqua: chissà se reggerebbe il peso di un uomo senza frantumarsi!..