Sorisole e la sua Comunita'
Dal secolo VIII D. c. AL XIX
Il documento piu' antico che riporta il nome di Sorisole
risale al secolo IX d. C. : e' un placito tenuto a Ghisalba nell'843 in
cui si conferma il dono che il 7 Luglio 747 il re longobardo Rachis faceva
ad un prete di nome Liminone, delle costruzioni campestri e di tutto quanto
faceva parte del possesso regio o "fundus" di Sorisole in una località
che potrebbe identificarsi con l'odierna Azzonica; proprietà che
successivamente Liminone a sua volta cedette nel 772 all'ospedale di S.
Cassiano in Bergamo. Un'ulteriore notizia ci porta all'anno 897 di nuovo
ad un Azzonica, quando troviamo citate ancora le case, la servitu' e tutto
quanto è "in loco et fundo Sorisole, ubi etiam dicitur lussionica".
Abbiamo in questi documenti una forma abbastanza costante del nome Sorisole ("Surisele, Sorisele", cui
si aggiunse nei secoli posteriori "Soriselle"), mentre le testimonianze
di Azzonica mostrano una certa evoluzione. Quale l'origine di questi nomi
? Diverse sono state le ipotesi per quanto riguarda Sorisole, a cominciare
da quella dell'Olivieri che, accostandolo ad alcuni toponimi cremaschi
(Sorezo, Soresina), vorrebbe ricondurlo ad un antico "Siliceolae", per
indicare una località posta lungo una via selciata. Ma l'ipotesi,
per ragioni fonetiche, non convince del tutto l'Autore, che avanza anche
una derivazione dal nome personale "Surridius". Altre ipotesi meno autorevoli
propongono una derivazione da "super insulam" (sopra l'isola con riferimento
alla zona del Brembo e dell'Adda chiamata appunto Isola) o un significato
schiettamente popolare e fantasioso, quale "sorriso di sole".
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Per quanto riguarda Azzonica sempre l'Olivieri pensa ad un nome personale germanico Azzone,
che andrebbe benissimo, se non fossero documentate le forme "Ursianica"
e "Iussionica", che sono vicine l'una con l'altra e sono fornite di un
tipico suffisso derivazionale in "-anicus" ampliamento di quello romano
in "-anus" indicante nomi personali. Ritornando ai documenti antichi troviamo
citato ancora Sorisole il 15.12.929 nel condicillo testamentario del vescovo
di Bergamo Adelberto, il quale donava al Prevosto della cattedrale di S.
Allessandro di Bergamo molte decime di grano, vino e animali spettanti
al Vescovado a cominciare da Borgo Canale, via Longuelo, fino alla valle
Breno e dalla fonte del Lantro (vicino a S. Lorenzo in città alta)
"usque ad Sorisole" e Almenno.
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Nell'Agosto del 995 conosciamo
il primo abitante di Sorisole consegnato alla storia...scritta, un tale
"Johannes filius quondam Petri de vico Sorisole", che vendette un campo
in Valtesse. Infine nel 1149 un tale Lanfranco Lazzaroni di Bergamo donava
all'antichissima chiesa di S. Pietro in città lta, le sue case in
Sorisole, mentre nel 1184 tale "Petrus de Bloello de loco Sorisole" vendeva
due pezze di terra in Sorisole al prezzo di 8 £ d'argento.
Il "Fundus" regio prima e poi vescovile di Sorisole
Un commento particolare meritano gli atti dei 747 e del 929, perchè delineano
un'interessante storia giuridico-economica che vedremo spesso riconfermata
nei secoli seguenti. Dal placito di Rachis veniamo a conoscere che Sorisole
era una proprietà regia, forse appartenente a quella Corte della
Morla che il re d'Italia Derengario due secoli dopo donava al vescovo di
Bergamo (febbraio 904 d. C.). Inoltre il "Fundus" di Sorisole si trovava
a metà strada fra la Corte della Morla e quella di Almenno, altro
grande possedimento regio poi passato al Vescovo, per cui anche il "Fundus
Surisile" ad un certo punto dovette cadere sotto la sovranità del
vescovo di Bergamo. A riprova sta il fatto che gli antichi possedimenti
di prete Liminone furono sotto il controllo vescovile, tant'è vero
che nell'897 sempre il vescovo Adelberto li escludeva dalla donazione dei
beni di Scassiano fatta al capitolo di S. Vincenzo in Bergamo che nel febbraio
1153 il vescovo Gerardo provvedeva ad acquistare dai consoli della rocca
di Solto alcuni diritti di caccia in Almenno e Sorisole, dietro compenso
di 23 £ imperiali in buon argento. Forse per compire appieno il proprio
possesso territoriale su Sorisole o per ricostituire l'integrità
dei diritti feudali, andati sparsi col tempo in vari titolari ? Ancora un documento
relativo a Gerardo dimostra come Sorisole nel XII. Fosse ormai una proprietà
vescovile, con stabili rapporti giuridici e feudali di dipendenza e la
sovrintendenza di un gastaldo o fattore. Nell'ottobre 1164 infatti il vescovo
venne ad una composizione con alcune persone della famiglia degli avvocati
vescovili "cioe' coloro che nelle liti giudiziarie combattevano in duello
per provare le ragioni della chiesa), che godevano di molti beni dell'eposcopio:
essi cedettero al vescovo tutte le riscossioni che facevano dai suoi vassalli,
tranne i 5 soldi imperiali che riscuotevano da ciuscuno dei castaldi di
Almenno, Sorisole, Scanzo, Gorle e Albino in occasione del loro nuovo insediamento.
Tale processo di acquisizione era ormai del tutto completato nel XII secolo
tanto che alla fase dell'accentramento nelle mani del vescovo subentro'
quella del decentramento, a dare perfetto compimento alla quale provvide
il vescovo Alberto da Terzo, che il 28 ottobre 1249 stipulava un contratto
di enfiteusi perpetua con i sindaci di Sorisole, cedendo loro per 47 £
annue le sue prerogative feudali, cioe' l'affitto della caccia e la decima
dei raccolti, vino, castagne, fieno, legna, latte, nonchè il diritto
di imporre dazi, fondro, etc. mentre il 26 ottobre già quelli di
Poscante avevano acquistato la loro decima. I Sorisolesi, dal canto loro,
continuarono anno per anno a versare al vescovo il loro canone d'affitto
nei tre termini stabiliti dell'11 novembre (S. Martino), 1° Febbraio
e 1° Maggio.
Cartina territori della Bergamasca
Lo troviamo testimoniato dai diversi atti notarili, come quella "solutio communis de Suriselle de
libris 16 de illis libris 47 quass faciunt domino episcopo" del 30.11.1351
o la "confessio comunis de Sorisole parte ficti librarum 47 perpetuo" del
2 marzo e 30 maggio 1357. L'investitura con il relativo canone, ridotta
"in recentiori forma" nel 1453 dal vescovo Barozzi e registrata "in libris
censualibus" dell'episcopato, venne estinta nel dicembre 1556. L'atto del
1249 e' da ritenersi fondamentale per provare il titolo di "dominus loci",
ossia signore del luogo, che dovette spettare di diritto e di fatto al
vescovo. Al "dominus loci" infatti toccava il vassallaggio, il diritto
di ricevere decime e regalie derivante dal "districtus" o giurisdizione
(civile e criminale) e la potestà di imporre i dasi e le contribuzioni
usate, per sopperire ai bisogni militari, comunemente riunite sotto il
nome di frodo.
Prerogative tutte che nel 1249 vediamo strasferite dal vescovo al comune di Sorisole
con un patto che richiama da vicino le cuove "pactiones" dei "domini" coi
rustici distrettabili patti che comportavano la rinuncia ai diritti signorili
ed erano in grande auge nel milanese al 1216, data di composizione del
"Liber consuetudinun Mediolani", che la codifica e istituzionalizzata.
Questo documento ha pero' una sua importanza anche economica e topografica:
economica, perche' vi si possono rintracciare le caratteristiche produzioni
agricole che costituiranno il nuccleo portante dell'economia Sorisolese
per secoli (castagne, boschi con conseguente produzione di legname, pascoli
per l'allevamento di ovini con produzione di lana sfruttata a fini artigianali
e manifatturieri); topografica, perche' vi possiamo rintracciare i confini
dell'antico "fundus", regio prima e vescovile poi, che aveva il suo centro
di Sorisole e doveva comprendere nel suo complesso i comuni al di qua del
Canto (Sorisole, Ponteranica, Azzonica, Prato della Rovere, Rosciano, Olera...),
il nord del Canto con Poscante e fors'anche Selvino e a sud i territori
di Almè, Villa d'Almè e Bruntino. La divisione di questo
"fundus" in varie zone giuridicalmente e fiscalmente indipendenti fra di
loro, che viene praticamente decretata da questo atto del 1249, e' poi
recepita negli Statuti di Bergamo del 1250, là dove si dice che
"illi de Pistcantu et qui quondam consueverant facere vicinantiam cum illis
de Suriselle" siano per l'avvenire comune diviso " per se", e sancita
in quelli del 1260, quando vennero segnati entità individuali i
comuni di "Asonica, Sorixole, Poltranica, Rossiano, Olera, Prato dela Sovere,
Postcantu".
L'antica appartenenza a questo stesso distetto fondiario e
amministrativo e' forse la regione che spinse i monaci di Astino, cui nel
1125 era stata ceduta dal vescovo una parte dell'attuale territorio di
Stabello con il dono del monte Fasciano, a chiedere che, nella descrizione
dei comuni del contado del 1234, tale loro proprietà fosse considerata
in tutt'uno anche dal punto di vista territoriale-amministrativo e venisse
attribuita al terrotorio di Almè anzichè essere ricongiunta
(come forse era in antico) a Sorisole. Forse a questa medesima situazione
vanno fatte risalire le pretese che ancora allo scadere del XVII secolo.
Almè, Villa e Bruntino vantavano su quei beni comunali che - sostenevano
gli avversari sorisolesi - per antico uso erano solo di Sorisole, e cioe'
"far legne, strame et grasse et far pascolare li animali cosi' di sotto
come di sopra la strada cavalcatoria detta delli Brugheri.....". Quando
venne dunque definito l'attuale territorio comunale di Sorisole? Ovviamente
una data sicura ed univoca non esiste; esistono invece diverse date che
segnano le tappe di un lungo cammino, a cominciare da quelle citate poco
sopra. Nel 1234, infatti vediamo il console di Dossena e quello di Sorisole,
Pietro di Angelo da Corte, fissare i confini dei due paesi "sub cornu Zubiono",
forse lo Zubione, presso Bracca, fino al quale (stando al documento) si
estendeva allora il territorio di Sorisole. Una situazione abbastanza chiara
è delineata negli Statuti di Bergamo del 1331, da cui si desume
che Sorisole e Azzonica, erano comuni indipendenti e separati tra di loro;
anzi, ad Azzonica dovevano essere uniti, perchè troppo piccoli,
quelli di Prato della Rovere (corrispondente alla località detta
Petos) e Drosio. Un secolo piu' tardi, il 20 maggio 1456, durante una ricognizione
dei confini troviamo la stessa situazione con Sorisole diviso da Azzonica.
Essa cambia pero' il 30.4.1492 quando ormai si hanno un comune ed un sindaco
"comunis de Sorisole et Sonice simul uniti..." ed anche un unico territorio
comunale, che non comprendeva tuttavia il "Castrum de Pilis" o "Droxio",
che pure gli Statuti del 1331 univano ad Azzonica. Nel 1529 troviamo pero'
il "loco de Petosino, terrotorio Castelli de Pilis de Suriselle" ed alla
fine del XVI secolo il territorio di Sorisole era ormai ben definito, essendo
unito con Azzonica "alias comune" e comprendono nel suo ambito "contrate
di fuori n. 7, cioè Cominello, Ronchi, Botta, Coldrach, Baratti,
Petosino e Castello di Pili". Accanto al territorio comunale venne probabilmente
definendosi anche l'ambito della parrocchia di Sorisole, che dovette sussistere
come entità autonoma fin dal XII secolo, perchè già
nel 1184 troviamo citata la chiesa "S. Petri de Surisele", che va senz'altro
considerata la chiesa matrice di Sorisole e dell'intera zona del Canto,
come gia' avveniva il Da Lezze nella sua relazione del 1596 quando scriveva".... in
Sorisole viè l'antica chiesa di dette terre detta S. Pietro e percio'
si giudica che all'hora fossero unite...". L'esistenza della parrocchia
appare ancora piu' chiara se si considera che si ha notizia di due parroci,
un "Mayfredus de Adraria rector acclesie S. Pietri de Sorisole" nell'anno
1303 e di un Minoto di Assonica nel 1350, nonchè di una bolla dell'11.X.1354
da Firenze con cui il cardinale "legatus a latere2 Egidio Albornoz imponeva
sul beneficio della chiesa di S. Pietro e Alessandro di Sorisole una riserva
a favore del chierico Giacomo Capitani di Mozzo, invitando l'arciprete
di Bergamo a esaminare il chierico ed approvarlo. Ancora, il 28.4.1419
troviamo un altro parroco di Sorisole, "Petrus de Baniatica", che e' nominato
"fideicommissarius" nel testamento di Andreolo detto Bacuzzo de Frandis
di Sorisole, mentre la parrocchia di Sorisole e' chiaramente accennata
nella prima ducale veneta concessa a Sorisole il 24 giugno 1428 dal doge
Francesco Foscari, onde non si puo' certo mettere in dubbio l'esistenza
fin da antica data di una parrocchia, autonoma, di Sorisole.
Testi e Foto a cura del Comune di Sorisole
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